Ed ora è giunto il momento delle riflessioni su Lucca Comics 2012.
Le premesse erano pessimiste, arrivo il 31, con pioggia e vento, preannuncia tempesta per il giorno dopo, nessuno ci vuole credere, andiamo a mangiare, andiamo in un bar ristorante vicino a piazza napoleone, ordiniamo i rigatoni al ragù. Chi ha scritto il menù è un ignorante ha scritto rigatoni con una T di troppo. non lo facciamo notare, ma attendiamo fiduciosi. Arriva un piatto enorme, con dentro appena 30 grammi di pasta (ragù compreso) ogni piatto costa 9 euro. Mangiamo e andiamo da un altra parte. Andiamo in una pizzeria, è piena, i camerieri vanno in giro vestiti da zombi, è hlloween. Ordiniamo delle pizze. Pur di risparmiare sulla pasta delle pizze, le pizze sono di una taglia inferiore a quello che si aspetta. Non manca solo la crosta, la pizza è piccola. Ma sempre più fornita di quelle specie di insulto che abbiamo avuto dal locale precedente.
La sera si va a letto pensando al giorno dopo.
Inizia il Lucca comics, la gente è tanta ma meno del previsto, alla mattina è nuvoloso, poi diventa sereno. Si gira per i padiglioni. Al pomeriggio comincia ad alternarsi pioggia e sereno. Il concetto di sereno variabile è chiaro solo a chi è stato presente a lucca comics 2012. I Lucchesi diventano sempre più tirchi, in un'altra pizzeria compare il cartello "Uso delle posate 0,50 €".
Si esplora Lucca e dintorni in cerca di alternative per i pasti. Si scovano posti dai nomi che evocano nomi e glorie lontani, ristoranti e pizzerie dai nomi "Tu mi stufi" oppure "Pappappero" ma c'è anche il "Pinco e Pallino", conoscendo il significato originario latino dell'espressione "pinco e pallino" per mangiare optiamo per un classico mc donald.
La realtà è che la ragazza del gruppo aveva cominciato a rompere per mangiare da McDonald dal giorno della partenza, quindi dopo sofferenza e sangue continui "mangiamo da McDonald! Mangiamo da McDonald! Dai Mangiamo da McDonald" ripetuti per 22 ore al giorno, l'accontentiamo. Non è esattamente consigliato dall'associazione nazionale medici, ma è comunque più economico e meno insultante dei locali lucchesi. Il secondo giorno la quantità di gente era aumentata, si vedono anche un sacco di cosplayers, ma poche cosplayers mezze nude, pare che la colpa sia della sigla di Lucca Cosplay 2012, sigla di cui abbiamo una versione in HD
Non saranno andate in giro mezze nude, ma comunque tutti gli altri cliché sono stati rispettati.
Arriviamo al terzo giorno, spendo uno strabuffo e tre quarti in gadget di conan. Un corriere della SDA ci passa davanti in piena zona pedonale, ci taglia la strada, quasi ci investe, apre la portiera e ci grida arrabbiatissimo "Non esiste solo il comics", rispondo con una serie di insulti irripetibili che fanno impallidire l'ennesima maleducazione lucchese, e ci si immerge nella baraonda. Non si trova il padiglione di destinazione chiediamo ad uno dello staff di Lucca COmics come ci si arriva, la ragazza, moretta, con gli occhiali, capelli lunghi, fronte spessa, sorride e ci risponde "e che tu devi andare a destra, poi a sinistra e fare un poco di zigo zago".
La guardiamo allibiti, chiediamo ad un altra ragazza, questa volta castana, e ci manda da una parte. Seguiamo le indicazioni e incontriamo un'altra ragazza, che ci manda da un'altra parte ancora, quindi chiediamo ad un ragazzo dello staff che ci manda al punto di partenza, troviamo la seconda ragazza (per la precisione quella castana) e ci si arrabbia come iene, lei tutta sorpresa ci chiede perché siamo arrabbiati, glielo diciamo, lei stupita ci dice che ha guardato la cartina, prende la cartina, ce la mostra, e dice "visto è di là". Prendo la cartina dalle sue mani, la giro sottosopra e quindi otteniamo le informazioni corrette. Un ragazzo mi urta, mi giro tutto arrabbiato nasce un piccolo diverbio, ad un certo punto, il tipo, pieno di rabbia esplode e dice "o, abbassa lo sguardo che conosco e ho stretto le mani a tutti i Power Francers" La mia risposta è stata "e quindi?" lo lascia interedetto, ma mai quanto le risate di praticamente tutti i presenti.
Power Francers di cui, purtroppo, abbiamo anche una testimondianza sonora:
Si va dai games si incontrano amici vecchi e nuovi. Uno del gruppo avrebbe voluto incontrare quelli di Parliamo di Videogiochi, che segue sempre su youtube, incontra invece una cosplayer che dovrebbe essere famosa, che io non conoscevo, ma lui sì, fa finta di essere felice di averla incontrata, la lascia con una scusa e ci si allontana, una volta dispersi nella folla ci fa sapere che è un'antipatica come poche.
Incontriamo un altro sacco di amici delle fiere ma che è difficile incontrare tutti assieme alle fiere.
Si arriva a sera, si decide di andare a mangiare da Pinco e Pallino malgrado il nome. E si mangiò benissimo. OK, avevano le tovaglie di carte, i bicchieri di plastica ed anche le posate di plastica, ma era tutto buonissimo. Era la prima volta da quando si era arrivati a Lucca in cui trovavamo pizze che sembravano pizze e avevano il sapore e le dimensioni delle pizze e tutto ci è sembrato strano ma rassicurante. Poi ci siamo ricordati che per trovarlo abbiamo dovuto uscire dalle mura di Lucca e allora non ci ha stupito più.
QUarto e ultimo giorno. Si fanno gli ultimi acquisti. Facilitati dal fatto che la ressa è praticamente inesistente, si vedono persone e si approfitta per vedere quello che non si è visto prima. In un cavolo di padiglione piccino e picciò, in piazza san giusto, indicato solo da un cartello scritto a mano da uno degli espositori dello stesso padiglione e attaccato ad un muro nei pressi di via beccherie nel tentativo di far arrivare alcune persone, abbiamo trovato alcuni disagnatori di fumetti e diversi piccoli editori, e degli hentai originali giapponesi. In effetti eravamo pochissimi ad essere entrati senza sbagliarsi, gli altri visitatori quando entravano lì era perché si erano persi nella ricerca del Japan Palace. Si va quindi a cercare lo stand dell'Astorina (quelli di Diabolik) perché c'era un mio amico. Ma bisogna mettere i puntini sulle "i" per arrivare in piazza san Giusto non c'erano indicazioni vicino alle biglietterie (si vedevano le indicazioni per tutti i padiglioni ma non quello per san giusto) ma una indicazione per il padiglione di San Giusto c'era, ma era sbagliata, portava a San Martino.
Pioviginava, ed pioviginato, a fasi alterne, tutto il giorno, tranne in alcuni momenti durante la sera. Un nostro amico ci invita quindi in un'osteria di lucca, in via delle Fratte, dentro le mura, per arrivarci ci si perde, la pianta antica della città ha subito poche modificazioni nel corso dei secoli ed è rimasta un'intrico di cunicoli stretti e angusti, che si intersecano tra di loro in un labirinto intervallato ogni tanto da vie e vicoli un po' meno stretti e angusti dei precedenti.
Dall'esterno non ci si scommetterebbe nemmeno un soldino su quel locale. ANche l'interno non è esattamente rustico, più che altro datato, ma si mangia bene, non è stracolmo e i prezzi erano onesti. Era la prima volta da quando siamo arrivati a Lucca! È stato commovente! Quindi, quando ci sentimmo tutti satolli, andammo in direzione dell'Albergo preparandoci a dare l'addio a Lucca, più fiduciosi, sulla città e sui lucchesi.