.: Detective Conan - Koi ha thrill, shock, suspense :: 名探偵コナン :. » La serie » Conan fan area » DC ff: Something's Rotten In Italy (Working Title)
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Autore Discussione: DC ff: Something's Rotten In Italy (Working Title)    (Letto 3110 volte)
Edogawa Holmes
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« inserita:: Giovedì 23 Agosto 2012, 13:05:37 »

Ciao a tutti!!
Una premessa: ho iniziato a scrivere questa ff circa tre anni fa, poi a forza di interromperla e riprenderla non ho mai avuto il tempo e il coraggio per pubblicarla... ora è giunto il momento!!
Ultima premessa: è da considerare come una "parentesi" alla storia principale, poichè andrà a modificare cose che nella storia principale verranno magari in un futuro cambiate e svelate diversamente... Da trattare come un'aggiunta più o meno da inserire verso il volume 70-71 del manga...

Autore: Edogawa Holmes
Titolo: Something's Rotten in Italy (provvisorio)
Personaggi: Tutti i principali della storia originale più qualcuno aggiunto nel corso della storia...!
Genere: Giallo, Thriller
Trama: Goro viene chiamato in Italia per un'indagine... (vedi Prologo)
Finita: Non ancora, la posto a capitoli!

0. Prologo
1. Pece, Corvi e Stoffa
« Ultima modifica: Domenica 28 Ottobre 2012, 09:59:08 da Kristal » Registrato

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« Risposta #1 inserita:: Lunedì 22 Ottobre 2012, 20:08:52 »

Post di servizio

Stavo ordinando il masterpost delle fanfiction, e mi sono trovata in difficoltà arrivati a questo topic, perché A) non posso aprire i capitoli se non sono loggata in google B) dubito di riuscire a capire la trama, in ogni caso, dato che ci sono solo due capitoli!

Quindi, per favore, se potessi riempire questo modello come segue:

Autore: AUTORE
Titolo: TITOLO
Personaggi: Coppie, personaggi singoli, etc. (se appaiono molti personaggi, usare la dicitura "un po' tutti i personaggi", e poi specificare SOLO i personaggi principali)
Genere: Giallo, Generale, Romantico, Thriller etc. (si può scegliere più di un'opzione, a discrezione dell'autore)
Trama: BREVE TRAMA (può essere anche una citazione breve e significativa presa dalla fanfiction stessa)
Finita: Sì/No

Codice:
[b]Autore[/b]:
[b]Titolo[/b]:
[b]Personaggi[/b]:
[b]Genere[/b]:
[b]Trama[/b]: [i][/i].
[b]Finita[/b]:

renderesti le cose più semplici a me e a chi volesse leggere la tua fic! Azn
Appena compilato, il modello va inserito nel primo post, così che è la prima cosa che capita sotto gli occhi di chi ha aperto il topic!

Inoltre, ti consiglio di postare i capitoli direttamente sul topic, o renderli accessibili anche per chi non ha un account google! Azn
Grazie!

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« Risposta #2 inserita:: Mercoledì 24 Ottobre 2012, 17:51:43 »

Accidenti... non mi ero accorto che non fosse visibile a tutti... ho modificato il primo post con la tabella che mi hai dato..(grazie!!) Ora cerco un modo per pubblicare i capitoli senza Google!!
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« Risposta #3 inserita:: Mercoledì 24 Ottobre 2012, 18:02:54 »

Prologo

Tokyo, sabato 25 giugno 2011. Apparentemente una giornata tranquilla, il sole sorto da poco illuminava i grattacieli caratteristici della skyline della capitale giapponese e il freddo della notte lasciava posto all'aria pungente del mattino.
Erano appena le 7 quando squillò il telefono dell'agenzia investigativa di Kogoro Mori. Il suono improvviso svegliò il detective, che dormiva sulla scrivania: si era addormentato la sera prima dopo aver ammirato il suo idolo, Yoko Okino, alla televisione. Il programma era durato fino a tardi e, colto dal sonno, l'investigatore aveva appoggiato momentaneamente la testa alla scrivania, per poi addormentarsi. Non si sarebbe mai aspettato una chiamata nel week-end e ciò lo disturbò non poco.
“Pronto?” sbadigliò il detective al telefono. “Ciao, Goro! Sono l'Ispettore Megure! Scusa se ti chiamo a quest'ora, ma ho una notizia urgente da darti. Mi hanno contattato dalla Polizia di Torino, in Italia, perché un detenuto giapponese è evaso dalla prigione di massima sicurezza in cui era rinchiuso ed è riuscito a raggiungere quella città. Pare inoltre che un pericoloso serial-killer si stia aggirando in quella zona. Mi sto preparando per andare proprio lì: dato che il detenuto è una tua vecchia conoscenza, volevo chiederti se potevi venire con me. Potresti fornirci informazioni essenziali per catturare quel tizio."
Conan e Ran, che erano riusciti a dormire fino ad allora, furono costretti ad alzarsi.
“Stai tranquillo, Goro... la Polizia di Torino mi ha offerto una somma totale di 10 milioni di yen, inoltre il viaggio e il soggiorno sono totalmente offerti da loro.” disse Megure.
Alla notizia Goro si mostrò stupito, ma interessato e informò l'ispettore che sarebbe venuto in questura per discutere dei dettagli. Quindi riattaccò il telefono e informò Ran e Conan del caso. Anche loro stentavano a credere a un'offerta simile. Dopo essersi preparato, Kogoro prese un taxi e si recò in questura.
Ritornò due ore dopo: la conversazione era stata abbastanza veloce. “L'Ispettore Megure dice che un serial killer molto pericoloso si sta aggirando per Torino e la polizia locale è in seria difficoltà. Inoltre un evaso di prigione giapponese è scappato in Italia e pare che i due stiano preparando qualcosa di grosso. Ha detto che dovremo partire per un tempo indeterminato e alloggiare in albergo mentre aiuterò la polizia torinese.” disse Kogoro. “Ha detto che possiamo portare chi vogliamo: il viaggio è finanziato dalla polizia italiana.”.
Ran ipotizzò:”Potremmo portare Sonoko, il professor Agasa, Ai e i tre compagni di scuola di Conan. E poi...”
“E poi cosa?” chiesero in coro Conan e Goro.
"E poi anche la mamma!!!!!” esordì Ran.
Goro divenne bianco all'istante: “Scordatelo!! Non la porteremo mai con noi per così tanto tempo!!!”
“Tanto dice sempre così...” pensò Ran. “Vabbè glielo chiederò io senza dirglielo...”.
Conan contattò il professor Agasa per informarlo del viaggio e ricevette un “sì” immediato: infatti era interessatissimo a visitare l'Italia. “Ci penserai tu a chiedere alle famiglie di Ayumi, Mitsuhiko e Genta il permesso di portare anche loro?” chiese Conan; “Ma certo!! Stai tranquillo Shinichi! Lascia fare a me!” rispose il professore.
Pochi minuti dopo arrivò una telefonata sul cellulare:”Ciao Shinichi! Ho chiamato le famiglie dei bambini e mi hanno permesso di portare anche loro!!".
“Urgh! Che velocità”, esclamò Conan. “Bene, lo dico a Goro... Verrà anche Haibara?”. “Ma certo!! Come potremmo lasciarla qui da sola?” rispose Agasa. “Va bene. Ci vediamo...” e chiuse la conversazione.
A cena informò Goro del fatto che sarebbero venuti anche Agasa, Haibara, Ayumi, Mitsuhiko e Genta.
Ran aveva chiamato anche Sonoko, che invece non poteva venire perché pochi giorni più tardi sarebbe stato il compleanno del padre e non sarebbe potuta mancare. Eri, infine, si era rifiutata di venire per un tempo indeterminato con Goro.
“Bene! Allora è deciso: si parte!!” esordì Goro, sollevato dal fatto che Eri non volesse venire.
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« Risposta #4 inserita:: Mercoledì 24 Ottobre 2012, 18:05:39 »

Pece, Corvi e Stoffa
Capitolo 1

Il giorno seguente, all'ora di pranzo, Goro era tornato dalla questura, dove era stato informato dei dettagli sui due criminali.
Sarebbero dovuti partire venerdì 1° luglio. In quella settimana i preparativi erano stati frenetici: non era facile preparare delle valigie per un viaggio a tempo indeterminato. Goro era preoccupato per l'aereo e per tutta la settimana aveva pregato divinità di tutte le religioni perché il volo andasse bene. Il professor Agasa era molto felice di poter visitare un paese occidentale in cui non era mai stato, mentre Ai era contenta di avvicinarsi alla patria della madre.
Finalmente era giunto il momento della partenza. Non dovettero aspettare molto, poiché il Comune di Torino offrì loro un jet privato per recarsi il più in fretta possibile in Italia. All'interno era molto spazioso e disponeva di tutte le comodità.
Dal finestrino Conan vide un elicottero venire nella loro direzione. Non ne aveva mai visto uno così grande e così nero: sembrava fatto di pece, un enorme uccello nero, un corvo. Al gracchiare di quel corvo le finestre dell'aeroporto e i finestrini del loro jet tremarono. Improvvisamente la porta dell'elicottero si aprì: ne uscì la testa di un uomo familiare, con lunghi capelli d'argento e un cappello nero. Lo sguardo era iniettato di sangue e a Conan bastò un attimo per riconoscerlo: era Gin, il più alto subordinato dell'Organizzazione. Un brivido percorse la schiena del ragazzo. Erano riusciti a scoprire la sua vera identità? Erano riusciti a trovare lui e Haibara? Com'è possibile? La mano sinistra di Gin uscì allo scoperto: portava una mitragliatrice carica e la puntava contro il loro jet. Nessuno all'interno tranne Conan si era accorto dell'elicottero. Dal retro del corvo uscirono allo scoperto anche Chianti e Korn, i due esperti cecchini dell'Organizzazione. Avevano intenzione di sparare? Sapevano che dentro l'aereo c'era anche Haibara? La scorsa volta Conan era riuscito a salvare Goro con un pallone e le sue scarpe potenzia-calcio, ma ora come poteva fare? Erano stati loro a chiamare l'ispettore Megure e a convincerlo a venire in Italia? O semplicemente era un agguato preparato in una settimana? La mano di Gin si alzò muovendo la mitragliatrice al cielo, mentre i due cecchini puntarono il jet con i loro fucili. Cosa poteva fare Conan? Lo sguardo concentrato di Gin si trasformò in un ghigno spaventoso, che divenne un sorriso vero e proprio, il sorriso della vittoria: erano riusciti a trovare il loro silver bullet e lui non poteva fare niente per difendersi. Conan riconobbe Vodka alla guida, anche lui sorridente, che si pregustava la vittoria. Mancava poco alla fine, ma il ragazzo ancora non sapeva cosa fare. Vide Gin sussurrare qualcosa, ma non si capì, disturbato dal frastuono del corvo. Poi il dito di Gin premette il grilletto e la mitragliatrice sparò verso il cielo dei colpi. Tutti i presenti sull'aereo si voltarono verso l'esterno e videro l'elicottero. I due cecchini controllarono un'ultima volta la mira prima di fare fuoco. Negli occhi di Conan e di Ai si materializzò il terrore, il puro terrore di chi è di fronte alla morte. Chianti e Korn sorrisero e dai loro fucili partirono due colpi...
Buio...
Il vuoto...
Un cadavere si sveglia...
Freddo...
Freddo... Ma umido...
Voci in lontananza...
Voci familiari...
Le voci si fanno più vicine...
Ancora buio...
Le voci si fanno frastuono...
Sono insostenibili...
Linee di luce...
Il tempo...
Le linee di luce si allargano...
Tutto è così confuso...
Le voci si fanno normali...
La luce è forte...
Tutto si schiarisce...
Prende forma...
Stoffa... Morbida al tatto...
Grigio...
Sembra un sedile...
Ruote sul terreno... Sembra un carrello...
“Gradisci qualcosa, piccolo?”
Gli occhi si aprono del tutto... La luce inonda la mente... Un aereo... Tutto così tranquillo...
“Ma allora non sono morto...”
“Piccolo?”
La testa di Conan si girò di scatto. Ancora non capiva. Una ragazza lo fissava sorridente, con quel tipo di sorriso di una persona che aspetta una risposta. Finalmente Conan ritornò in sé e si accorse di essere osservato da tutti sull'aereo. Rispose un frettoloso “no” alla hostess, che si alzò e spinse il carrello una fila di sedili più avanti. Conan non le tolse lo sguardo per più di mezzo minuto, non capendo ancora cosa gli fosse successo: non gli era mai stato così difficile svegliarsi da un sogno.
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