No, io dico, lo studio mi fa
veramente male!
Ma io ci provo pure a fare Francese o Geografia, ma mica è colpa mia se mi vengono in mente idee strampalate! ù.ù
Quindi, beccatevi questa fic che nasce da due prompts del
Conan Fest II:
Ran/Gin, demenziale, dal parrucchiere &
Gin, dal parrucchiere, "Cosa posso fare per le doppie punte?".
Il titolo è orrendo, lo so, ma non me ne veniva in mente altro, quindi…! xD
I pomodori, se non vi dispiace, lanciateli freschi, così almeno poi mi ci faccio il sugo ù.ù
Vi avviso, la demenzialità spacca di brutto è.é
Autore: Kristal
Titolo: Corni e doppie punte
Personaggi/Pairings: Ran Mori, Gin, Nuovo personaggio. Con una speciale apparizione di
lui, il nostro amato Gosho Aoyama.
ATTENZIONE: Demenziale. E molto. ù.ù
Descrizione:
Ran, quando non è impegnata nella parte che Gosho le ha assegnato, passa le giornate intere dal parrucchiere a cercare di mandare via quel corno che si ritrova in testa. Senza successo, è ovvio. Ma oggi incontrerà una persona particolare…Finita: Sì!
Corni e doppie punte
Durante il suo tempo libero dalle pagine del manga, Ran passava tutta la giornata dal parrucchiere a cercare di aggiustare la sua capigliatura da Yeti.
Spinse la porta del negozio con il suo corno e si guardò intorno in cerca di Megumi, la sua amica parrucchiera.
Una donna con i capelli dorati era seduta davanti a lei. ‘Che fantastici capelli!’, si ritrovò a pensare Ran. Erano perfettamente curati, lunghissimi quasi fino a toccare il pavimento, e risplendevano di una luce innaturale che sembravano emanare loro stessi.
“Raaan! Da questa parte!”, gridò Megumi, già appostata vicino al lavandino.
“Ecco, siediti pure”. Megumi l’aveva fatta mettere accanto alla donna di prima. Solo che… ‘Ah! Ma è un uomo!’. Ran distolse lo sguardo imbarazzata. Cosa ci faceva un uomo da un parrucchiere per donne? E perché, si chiedeva la ragazza, ingelosita, aveva i capelli più belli che avesse mai visto, mentre lei si ritrovava con un corno sulla testa? ‘Mannaggia a
lui’, si trovò ad imprecare.
Intanto l’uomo alla sua sinistra aveva rifiutato un caffè portatogli da una delle assistenti del negozio. “No, grazie”, aveva detto, “già mi hanno affibbiato il vizio del fumo e fra un po’ mi ritroverete morto per qualche cancro ai polmoni, se non mi sparano prima”.
“Almeno lei non deve aspettare diecimila anni il suo amico d’infanzia, alias suo primo amore, mentre fa finta di non sapere che si è rimpicciolito e vaga in giro per casa sua a spiarla”, disse Ran per rompere il ghiaccio.
L’uomo la guardò comprensivo. “Beh, almeno tu non devi lavorare fianco a fianco col tuo fidanzato e fingere di essergli solo amico mentre stuoli di donne provocanti cercano di sedurti”, disse con aria vissuta.
“Ma è terribile! Almeno però non rischia di trovarsi un cadavere fra i piedi ogni volta che esce di casa!”.
L’uomo rise. “Cara mia, quando non sono
io a creare cadaveri, me ne sto tutto il giorno in una Porche nera a fumare e a fare sorrisetti maligni. Preferirei mille volte uscire all’aria fresca e non contaminata dalla nicotina, che starmene seduto tutto il tempo”.
“Caspita!”.
“E non ti ho ancora detto la parte migliore! Il mio nome è Gin! Come l’alcoolico, capisci? Io sono pure astemio!”.
“Ma almeno ha dei bellissimi capelli!”, esclamò Ran, meravigliata.
“Sicuramente. Meglio del guazzabuglio che ti trovi in testa tu, di certo”. Fece una pausa, osservando la capigliatura della ragazza. Nonostante i capelli fossero bagnati, il corno di Ran spuntava prepotente in cima alla testa. “Ma non sta mai giù?”, chiese Gin, fra il curioso e l’inorridito.
“Mai”, sospirò la ragazza.
“Perché non lo tagli?”.
Ran fece una risata amara. “Megumi!”, chiamò.
La parrucchiera arrivò in un istante, con l’artiglieria già allestita. “Pronta a cercare di domare il corno, Ran?”.
“Lo tagliamo?”.
Megumi la guardò inorridita. “Non di nuovo! Lo sai cosa è successo l’ultima volta!”.
“Proviamoci. Il signore vuole vedere”.
“Okay”, disse la ragazza rassegnata. “Pronta?”.
Al cenno di Ran, la parrucchiera tirò fuori un paio di cesoie da giardiniere e tagliò, con grande sforzo, il corno. Subito, dai capelli tagliati, ne spuntò un altro, più grande, resistente e fiero di prima.
“Beh, ci abbiamo provato”, sospirarono le due ragazze.
“E lei cosa deve fare?”, chiese Megumi rivolgendosi a Gin.
“Cosa posso fare per le doppie punte?”.
“Beh, potrebbe tagliare un pochino i capelli, così eliminiamo il problema”.
“Ma
lui non lo permetterà mai”. Ran annuì con vigore alla sua destra.
“Oh. Allora, ecco!”, esclamò la parrucchiera mettendogli in mano carta e penna. “Scriva una lettera al signor Aoyama e gli chieda di potersi tagliare i capelli”.
“Vabbé, è una causa persa”.
In quello stesso istante, il suono di una sirena echeggiò per tutto il locale.
“Dobbiamo andare”, sentenziò Ran alzandosi in piedi, i capelli magicamente asciutti e il corno prominente sempre al suo posto.
“Sì, la Porche mi aspetta. E devo anche comprare le sigarette. Ieri
lui mi ha fatto fumare tutti e dieci i pacchetti che mi ero messo da parte”, concluse l’uomo con un sospiro.
“Allora, alla prossima”, disse Ran, stringendogli la mano.
“Ciao, cara. Salutami Kudo e digli che non vedo l’ora di ucciderlo”.
“Lo farò, grazie mille”, lo salutò la ragazza sorridente uscendo dal locale.
"Allora, oggi Ran verrà rapita da Vodka, mentre Gin avrà un flirt con Vermouth, di cui è sempre stato innamorato. Conan starà per essere scoperto, ancora una volta, dalla ragazza e dall’Organizzazione, ma alla fine si convinceranno tutti che non può essere vero e ritorneranno a casa felici e contenti. … Ah, e Gin fuma almeno sedici pacchetti di sigarette oggi, perché è molto nervoso quando rimane con Vermouth da solo. Perfetto!".
Gosho prese la matita in mano ed iniziò a disegnare per prima cosa il corno di Ran.